“Benvenuti e grazie di essere qui, grazie del vostro tempo perché in un periodo storico dove il tempo è una delle cose più preziose che uno ha, voi avete deciso di spenderne un po’ con noi. Un bel po’ visto che saremo assieme per quattro intere giornate.”

Prego Stefan, è proprio vero quello che hai detto e alla resa dei conti sono stati giorni intensi, ricchi di avventura e voglia di stare assieme. Il team Salewa ha voluto creare una famiglia, e direi che è riuscita bene nell’intento.
Non facile organizzare un Summit di cinquanta persone provenienti da tutto il mondo con attività varie di montagna, un campeggio, due concerti e quattro workshop, il tutto senza mai dimenticare il rispetto per l’ambiente e l’ecosostenibilità. Eppure Salewa ci è riuscita e ha fatto a tutti noi un grande regalo: la fortuna di conoscerci, di sentirci parte di un gruppo che non conosce pregiudizi.

Eravamo un gruppo vario sia nell’età che nelle attività prescelte tra arrampicata, alpinismo, hiking e speed hiking. La sera ci si ritrovava attorno al fuoco per raccontarci le avventure della giornata e fare le previsioni sulle attività del giorno dopo. Soprattutto noi che ci siamo iscritti alla “mistery activity”, non sapevamo cosa aspettarci.
Con il dubbio del mistero e l’adrenalina addosso mi sono trovata in volo sopra Corvara a sfidare la mia paura del vuoto. Arne, il mio istruttore di Skywalker, pilotava il parapendio con maestria e mi spiegava a cosa servono i diversi cordini. Ancora presto per provare, ma ero già pronta a fare qualche piroetta di fronte al Sassongher. Me la sono goduta alla grande, volare in parapendio è piacevole, pacifico, ma attenzione: può causare dipendenza! Molto meglio di qualsiasi giostra, molto meglio di qualsiasi volo low cost.
Leggera e spensierata. Era da molto che non mi sentivo così.

Rientrati al Camping Sass Dlacia abbiamo raccontato l’avventura ai nostri compagni che un po’ ci hanno invidiato, ma presto siamo stati distratti prima dal workshop su “Il magico mondo degli algoritmi” tenuto da Ninjalitics, e poi da quello sulla “Riconnessione di se stessi con la foresta” per concludere con “Come prodotti e sostenibilità possono coesistere”, dove Arianna e Martine di Salewa ci hanno illustrano i progetti in atto per la sostenibilità ambientale e hanno raccolto le nostre opinioni a riguardo.
All’ora di cena ci aspettava un’altra sorpresa: l’ultima sera, infatti, è toccato a noi cucinare assieme allo chef Davide Crazzolara che ci ha svelato i segreti per fare i canederli secondo la tradizione alto atesina. Ça va sans dire, assieme al parapendio è stata tra le mie attività preferite del Summit.
Anche se devo ammettere, la lezione di Yoga con Marta mi è piaciuta molto (avrei continuato per almeno un’altra oretta!), così come la passeggiata per raccogliere i rifiuti nel bosco organizzata in occasione del #fridaysforfuture.

Come per tutte le belle esperienze, il tempo è passato velocemente e purtroppo era già tempo di tornare a casa.
Quel discorso di benvenuto, la prima notte al Rifugio Franz Kostner e i primi sguardi curiosi sembrano così lontani: succede quando si vive tutto intensamente, succede quando devi ancora metabolizzare le fantastiche esperienze che ti sono state regalate.

Grazie a SalewaSkywalk e a tutti quelli che hanno reso possibile questa indimenticabile esperienza!

Altro in Dolomiti