Amore a terza vista
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Quando i primi raggi di sole illuminano le finestre di casa, Puaranì e Fatima sono già in cucina impegnate a preparare la colazione per tutta la famiglia. Sono entrambe accovacciate, nella stessa identica posizione nella quale le abbiamo lasciate ieri sera. Stanno impastando delle palline di Paratha e noi non vediamo l’ora di mangiarle.
Forse, quello a cui davvero non siamo ancora pronti alle 8 del mattino, sono il cumulo di spezie piccanti già frantumate con il Patta e Puta, le due pietre rettangolari e cilindriche che insieme servono proprio a frantumare le spezie. Ma siamo ospiti, rifiutare sarebbe un grande disonore e una mancanza di rispetto da parte nostra.
Mentre le due donne continuano a cucinare, Abul va in cerca del frutto più dolce sull’albero di papaya dietro casa e la cucina si riempie di donne provenienti dall’intero villaggio, pronte ad osservare due bianchi consumare la colazione piccante.
La preparazione di un pasto è un processo abbastanza lungo, il riso e la verdura vengono lavati nel pond, uno stagno artificiale dove gli abitanti del villaggio lavano loro stessi, la biancheria e il cibo, per l’appunto. Gli utensili sono pochi e uno in particolare attira la nostra attenzione. E’ una lama ricurva, posto a terra e viene utilizzato seduti su un piccolo sgabello di fronte al grande coltello. Il rischio di farsi male, molto male, è alto: ci si può tagliare le mani o scivolarci sopra. Pelare e tagliare il cibo, con questo arnese, richiede molto tempo, oltre che una certa destrezza nell’utilizzo. La cottura avviene dentro dei grandi pentoloni su dei fuochi all’aperto e la cucina è spesso un luogo molto improvvisato all’esterno della casa.
Sempre perché siamo ospiti, la mia offerta di aiuto in cucina viene derisa e gentilmente declinata: perché mai un ospite dovrebbe mettersi a lavorare e dare una mano? Guai anche solamente riportare il proprio piatto in cucina a fine pasto. L’ospite è tenuto a farsi servire e riverire, cerchiamo di spiegare alla famiglia che la situazione è abbastanza strana per noi, ma a ripensarci un attimo, a casa nostra non siamo poi così diversi. Quando viene qualcuno a trovarci viene subito messo a tavola, una tavola imbandita di manicaretti e cibo delizioso. Perché in fondo, tutto il mondo è paese e il cibo è il modo più facile ed efficace di mostrare affetto, accoglienza e attenzione.
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