Adoriamo il Marocco e ne siamo profondamente innamorati. É un Paese allegro, caotico, colorato, profumato, fa bene all’anima e al solo pensiero ti fa venire voglia di tornarci.

Qui di seguito trovate 7 consigli, alla portata di tutti, per visitare il Marocco:

1. Passare una notte nel deserto
Senza dubbio una delle esperienze più spettacolari che si possano fare. Così lontano dai paesaggi tipici che siamo abituati a vedere, lascia nel cuore un’emozione indescrivibile. L’atmosfera che si precepisce, la quantità di stelle in cielo, l’odore dei cammelli…
Ci sono due zone desertiche principali dove si può pernottare in Marocco: Merzouga e Mhamid El Ghizlane.

2. Scoprire il pane tipico
Il pane (agroum in berbero) è una focaccia lievitata composta da frumento ed orzo e viene fatto ogni giorno, anche se farlo è faticoso, ci vuole energia e forza nelle braccia. Fare il pane è un’avventura fatta di collaborazione: serve gente per far crescere il grano, mieterlo, macinarlo e per dare forma all’impasto. Viene mangiato ad ogni pasto e si può quindi considerare un cibo sacro. 

3. Godersi il tramonto dal terrazzo della Maison de la Photographie
La Maison de la Photographie di Marrakech è un museo di fotografia che propone mostre inerenti principalmente sul mondo marocchino. Piccolino, ma con molti tesori e fotografie preziose che aiutano ad affacciarsi al mondo berbero. All’ultimo piano ci si può rilassare bevendo un tè sul terrazzo con vista panoramica su tutta la città: un vero e proprio paradiso silenzioso, lontano dal caos delle strade.
Ah, il biglietto costa solo 50MAD (circa 5€) e conservando il biglietto potete tornare gratis ogni volta che vorrete!

4. Pernottare in un riad
Un riad è una forma di architettura spontanea tradizionale del Marocco. Si tratta di un insieme di stanze, o strutture a più piani, divise da giardini interni o cortili, a volte decorati con fontane.
Una volta era l’abitazione tradizionale urbana del Marocco, ora è più facile trovare il Riad come struttura ricettiva, turistica. Pernottare in uno di queste abitazioni è di dovere, soprattutto dopo lunghe giornate passate nel caos della città, entrare nel riad, chiudere la porta e lasciarsi alle spalle tutti i rumori della strada per rilassarsi in pace non ha prezzo.

5. Mangiare la tajine con le mani
Sì, in Marocco si mangia con le mani e il cibo assume un sapore molto più gustoso. Ci si aiuta con il pane e si fa scarpetta nel sugo tipico, il markà. Anche al ristorante potete scegliere se fare gli occidentali con forchetta e coltello, o se strappare un sorriso di stupore e compiacimento al cameriere sporcandovi le dita!

6. Informarsi sull’ olio di Argan
L’olio di argan è passato dall’essere un ingrediente naturale e indigeno, ad uno degli oli più costosi del mondo. Questo incremento della produzione è dovuto anche alla scoperta delle sue proprietà anti invecchiamento delle grandi aziende cosmetiche. L’olio viene prodotto dal gheriglio della noce di argan, che cresce sugli alberi di argan, tipico del Marocco.
Negli ultimi anni si sono sviluppate molte cooperative femminili nelle regioni di produzione di argan, ma non tutte sono attente alle tematiche ambientali e sociali che ruotano attorno questo business. Infatti, l’albero di argan è in costante minaccia a causa di un uso eccessivo della pianta, della deforestazione e perfino a causa delle capre che salgono sull’albero per cibarsi delle sue noci. La questione è lunga e complessa, ma prima di acquistarlo cercate di reperire qualche informazione e soprattutto comprate dalle cooperative locali. 

7. Fare una gita in montagna
Bè, detto da noi è abbastanza scontato. Il Marocco è un Paese molto vario e le sue montagne sono posti speciali. Si può scegliere se visitare il Rif al nord, oppure l’Alto Atlante, famoso per il Jbel Toubkal (4167m – il più alto di tutto il Nord Africa), ma ricco di valli parallele, nascoste e per niente turistiche. Ad ogni nostro viaggio lo stupore più grande non viene soltanto dai sorrisi e dalla gentilezza con cui veniamo accolti di volta in volta, ma soprattutto dal fatto che più ci inoltriamo nelle valli, più scopriamo che i villaggi sono popolati, colorati, vivi e ricchi di persone, bambini, giovani e tutta un’organizzata attività giornaliera che non pensavamo di trovare.

per ulteriori info: [email protected]

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